Orientamento illustrazione: Quadrato

Il Chiostro

La genesi dell’illustrazione avviene nel chiostro di San Domenico a Palermo e racconta di una storia d’amore nata in un giardino tropicale nascosto da un porticato. La donna appare come un miraggio tra la vegetazione rigogliosa e sembra voler attirare l’uomo verso di sé. Tra sacro e profano, la scena è immersa in un’atmosfera di silenzio e desiderio.

Presenze dal Sud

Un uomo e una donna, distesi su un tappeto ricamato, condividono un momento intimo nascosti dalla ricchezza della natura. Alle loro spalle la vegetazione rigogliosa, di fronte il mare, una terra lontana, una barca a vela e le nubi.

Agorà

Agorà è una carta raffinata, formata da intrecci di foglie e rampicanti in fiore. La vegetazione sembra nascere dai vasi antichi nell’angolo e finisce per essere rifugio di piccoli volatili. La carta prende il nome dal termine con cui i greci indicavano la piazza principale della polis, definendosi attraverso un gioco di analogie, come un luogo di scambio, in cui tessere relazioni, uno spazio libero.

Erato

Tra le nove sorelle Muse, figlie di Zeus e Mnemosine, Erato è colei che provoca il desiderio. Musa del canto corale e della poesia amorosa, della geometria e della mimica.

Pasolini e Lo Specchio

Confrontarsi è guardare meglio anche dentro sé stessi. Forse anche arricchirsi. Non siamo Medusa, ma potremmo diventare pietra. A volte ci fingiamo simulacri di noi stessi, altre volte siamo autentico riflesso.

Troviamo sempre il coraggio di guardarci dentro, avere una visione totale. Da fuori. Si, dall’altra parte dello specchio c’è sempre un altro io.

Serie di illustrazione realizzate per l’area letteraria di Palin Magazine.

L’ultimo bagno estivo

Rappresentazione di una misteriosa giovane donna indigena vista di spalle mentre fa il bagno nelle acque verdi del Rio delle Amazzoni.

Tangaroa

Per molto tempo Tangaroa visse dentro la sua conchiglia. Era rotonda come un uovo e nell’eterna oscurità girava nel vuoto, ma alla fine di un lungo periodo di tempo Tangaroa diede un colpo leggero alla conchiglia che si incrinò e si aprì.

Tangaroa capovolse la conchiglia e la levò in alto fino a formare la volta del cielo e le dette il nome di Rumia, che significa capovolto. Tangaroa, infastidito dalla limitazione in cui era costretto a vivere, uscì fuori da una seconda conchiglia che lo copriva e fece di questa conchiglia roccia e sabbia.

Ma la sua rabbia non si era esaurita, così egli fece della propria spina dorsale una catena di monti e dalle proprie costole i crinali che si elevano. Fece delle proprie viscere ampie nuvole che fluttuano nel cielo.

Le dita delle sue mani e dei suoi piedi divennero le conchiglie e le squame dei pesci marini. 
Con le proprie ciocche fece alberi e piante che vestirono la superficie della Terra.

Il sangue di Tangaroa diventò caldo e si allontanò fluttuando sino a trasformarsi nel rosso del cielo. Tutto quello che è rosso venne creato con il sangue di Tangaroa. Ma la testa restò sacra per lui; egli viveva ancora con la testa su quanto restava del corpo.

Poiché Tangaroa aveva conchiglie, ogni cosa ha una sua conchiglia. Il Cielo è una conchiglia che è spazio infinito in cui gli dèi collocano il Sole, la Terra e le Stelle. La Terra è una conchiglia per le pietre e l’acqua. La conchiglia di un uomo è una donna, poiché da egli nasce.

L’ora geniale

Copertina sull’inserto Orologi del Corriere della Sera. Il concept riguardava la rinascita del settore dopo la pandemia.

“Lasciati alle spalle i mesi difficili, l’orologeria si presenta oggi molto cambiata, più in linea con il mondo digitale e l’etica della sostenibilità.”